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martedì 4 ottobre 2011

Fantasy ... perché?



Una delle domande che mi vengono poste più di frequente riguarda la mia scelta di scrivere fantasy.
Mi piace condividere con voi che passate dal mio blog i motivi che mi fanno preferire mondi incantati alla realtà quotidiana.


Faccio una piccola premessa. Nel corso del tempo, la letteratura fantastica ha sempre avuto una collocazione precisa, riconosciuta come genere (magari popolare) ma con una sua dignità. Dai poemi epici ai romanzi cavallereschi, dalle fiabe ai racconti gotici, l'elemento fantastico si è sempre meritato un certo rispetto finché, a un certo punto, è accaduto qualcosa.
Il genere fantastico è divenuto a un tratto letteratura di seconda mano, una specie di "anomalia" letteraria, riservata a pochi stravaganti scrittori e a lettori eccentrici, ignorata dalla critica "colta" e confinata (spesso in modo del tutto incomprensibile) nel reparto "ragazzi" delle librerie.
"Scrivi fantasy? Ah, brava però non mi piacciono i libri per bambini."
Attenzione a non generalizzare. Io credo la letteratura di genere (tutta, compresi i gialli e la letteratura rosa) possegga una forza  e una vitalità che non si possono (né si devono) sottovalutare e questo mi appare particolarmente evidente nel caso della narrativa fantastica.


Siamo costretti a indicare con un termine straniero questo tipo di narrativa perché da noi non esiste una vera e propria tradizione di questo genere letterario, eppure il pubblico di lettori italiani che lo seguono è esigente e numeroso.Ovviamente il genere è così vasto che ha prodotto anche cose mediocri, ma questa affermazione è vera per qualsiasi tipo di letteratura, recente e lontana.
Io leggo di tutto, da sempre. Ma quando ho incontrato il fantasy sono rimasta letteralmente folgorata, tanto che quando ho "rispolverato" le mie velleità artistiche ho scelto di scrivere questo genere perché è quello in cui più (e meglio) mi riconosco. E credo che nessuno mi possa contraddire se affermo che un Tolkien o un Martin non sono inferiori a nessuno scrittore di narrativa "tradizionale".
C'è una frase di un prolifico (ma quasi sconosciuto in Italia) scrittore di narrativa fantastica, uno dei padri fondatori del genere fantastico moderno, Lord Dunsay, che riassume in poche parole il motivo per cui io amo leggere (e scrivere) questo genere: "Non scrivo mai di cose che ho visto - cento altri lo possono fare - ma solo di cose che ho sognato."

Cosa ne pensate, o miei lettori? Perché, secondo voi, il fantasy è considerato un genere "minore"? Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in proposito.


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