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venerdì 13 giugno 2014

Weekly Apple #10 - Paolo Ferrara


Gli autori di
 su Fantasy land


Intervista con...
PAOLO FERRARA

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Oggi, ospite dell'appuntamento settimanale con gli autori pubblicati da La Mela Avvelenata è lo scrittore Paolo Ferrara. Vediamo cos'ha da raccontarci.

D: Domanda d’obbligo per riscaldare l’ambiente: chi è Paolo Ferrara?


Paolo Ferrara è un bolognese trasferitosi a Torino per frequentare un master in tecniche della narrazione. Ora, per evitare la sindrome da supercriminale, preferirei proseguire smettendo di parlare di me in terza persona. Amo da sempre tutto ciò che racconta storie, diventando un lettore e uno spettatore precoce e vorace, assolutamente onnivoro, anche se non nascondo una certa predilizione per tutto quanto è stato etichettato nella classificazione di “genere”. Nel corso degli anni ho combinato diverse cose, mentre facevo i lavori più disparati per mantenermi e mi dedicavo a corsi di teatro, improvvisazione, fumetto, etc.  e, ovviamente, scrivevo e inventavo storie. Qui e lì qualche concorso, qui e li qualche rivista, una trasmissione in radio dedicata ai fumetti in quel di Bologna per cinque anni. Ho cercato di non stare mai fermo. Attualmente sono preso da diversi progetti, a diversi stadi e livelli. Sono co-creatore, autore e conduttore una trasmissione settimanale, Sono Cose Serie, dedicata a tutto ciò che è seriale, sulla web radio www.radioohm.it, oltre a curare il suo blog di approfondimento, www.sonocoseserie.it e a scrivere tutti i progetti collaterali (i video sul canale youtube e l'imminente documentario dedicato al mondo del doppiaggio, DoppiAttori). Scrivo, tra le altre cose un serial pulp con tinte horror ambientato in un mondo in cui esistono i supereroi, Maschere, che esce in formato digitale. Ho scritto e sceneggiato un cortometraggio horror, Apartment 15, selezionato in 30 festival internazionali, e vincitore di 6 premi, tra cui miglior sceneggiatura e miglior film. Sto sceneggiando Valkyria, un progetto per lungometraggio e una webserie fantasy per una produttrice svedese, la Kore Film and Transmedia, e sono al lavoro su altri cortometraggi e un paio di web serie, alcuni ormai in uscita, altri in pre-produzione. In realtà in ballo al momento ho  diverse cose per le mani, tra fumetti e video, ma ancora non posso parlarne...

D: Il lavoro di uno scrittore è fatto di molte cose, non sempre è facile e di sicuro non è mai “leggero”. Cosa significa per te scrivere? Come nascono le idee per i tuoi romanzi/racconti?


Molti, soprattutto nel nostro paese, vivono ancora nel mito dell'ispirazione, dando a questa parola una connotazione che trovo sbagliata. Si intende l'ispirazione come qualcosa di estraneo, di altro, che in qualche modo, o a cui in qualche modo tu hai misticamente accesso. Creare storie, scrivere, ha certamente un che di magico...ma decisamente in tutt'altro senso. Le storie arrivano da dovunque: esperienze della vita, casualità, domande. Il nostro cervello è bombardato dall'esperienza di tutti i giorni, da quello che registriamo con i nostri sensi, da quello che ci capita, da quello che leggiamo, da quello che ascoltiamo e dalle persone che attraversano, per poco o a lungo la nostra vita. Tutte queste cose concorrono tra loro e a volte finiscono per fondersi e diventano un'idea. Altre ti suggeriscono una domanda, un “e se” che genera a sua volta altre idee... Le possibilità sono numerose, quindi per me non esiste una risposta univoca. Ci sono casi in cui sono le idee che ti attraversano la testa a chiedere di essere trasformate in storie, altre volte è il desiderio di una certa storia che ti porta a dare la caccia alle idee giuste per farlo.

Scrivere per me è e resterà sempre soprattutto raccontare storie. Qualunque altra cosa ne è conseguenza, mai causa. Scrivere significa disciplinare le idee attraverso tutti gli strumenti della narrazione, che iniziano con le parole e procedono con il ritmo, la struttura, i meccanismi narrativi...è un lavoro che ha molto dell'artigianato, che prevede una certa cura e diverse fasi, dai primi approcci grossolani e più rudi fino alle rifiniture e cesellature finali. È creare, comporre, disegnare, scolpire, ma anche scartavetrare, rifare, tagliare...tutto insieme.
http://www.facebook.com/valkyriathemovie?fref=ts
Un'immagine dal film di cui Paolo Ferrara è sceneggiatore, Valkyria

D: Essendo una grafomane, sono molto curiosa di sapere quanti altri autori usano i mezzi “tradizionali”, almeno nella prima stesura. Tu come scrivi: carta e penna o direttamente al pc? Ascolti musica per calarti nelle atmosfere della tua opera o preferisci il silenzio? E soprattutto, fai una scaletta prima di iniziare o scrivi “a braccio”?


Ancora una volta devo rispondere che, per quanto mi riguarda, non esiste una risposta univoca. Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su carta e poi trasferire sul pc: era un metodo per costringermi già ad una prima revisione (sono un disastro con i refusi, ho una scrittura, soprattutto sulla tastiera, che corre...). Adesso la carta la uso spesso per gli appunti, per promemoria, qualche volta per schemini e simili, mentre la scrittura è quasi esclusivamente su computer. Questo anche soprattutto grazie ad un amico, che mi ha fatto scoprire, regalandomelo, un programma di scrittura di grande comodità e funzionalità, creato proprio da scrittori (ma anche sceneggiatori) per scrittori. Non vorrei fare uno spot pubblicitario, ma questo programma mi ha davvero cambiato la vita, a livello di scrittura.

Per quanto riguarda scalette e simili dipende. Quasi sempre ho un piano generale: so da dove parto, so dove voglio arrivare e conosco alcuni dei punti attraverso i quali vorrei passare e vado, scoprendo alcune cose un poco alla volta. È un modo di scrivere appassionante...ma a volte anche un po' pericoloso. Altre volte invece, soprattutto con certi tipi di storie, mi scrivo una scaletta. O meglio una bozza di scaletta. In realtà vorrei essere molto più disciplinato e ordinato di quanto non sono. Per quanto riguarda le sceneggiature  invece questi percorsi sono praticamente obbligati...per fortuna.

Musica o silenzio...sono noioso se ripeto di nuovo dipende? Mi capita più spesso di scrivere nel silenzio, ma spesso è solo per pigrizia al momento di iniziare. E a volte, per certe scene, per certi passaggi con una grande componente emotiva (quale che sia l'emozione), sicuramente la musica adatta contribuisce tantissimo alla scrittura, per cui magari mi cerco qualcosa ad hoc. Comunque in generale, se prima di cominciare decido di ascoltare un po' di musica che mi metta allegria e stuzzichi l'adrenalina poi lavoro meglio (ma vale anche se lo stesso effetto me lo ha fatto una bella lettura o una bella visione, sempre prima di cominciare).

D: Quali sono i tuoi generi e i tuoi autori preferiti? C’è qualche scrittore (o qualche libro) in particolare che ti ha “cambiato la vita”?



Tanti, troppi. L'elenco sarebbe smisurato. Come ho detto sono onnivoro, e come potrei dire o decidere se è meglio Marquez o Douglas Adams? Dovrei scegliere tra Sandman e Watchmen? O tra La Storia Fantastica o Casablanca? Sono cose così diverse tra di loro che trovo difficile preferirne una all'altra...dovrei proprio? Non amo le classifiche. Perché scegliere e privarsi di qualcosa? Allo stesso modo  molte di queste cose hanno segnato passaggi della mia vita. E poi posso anche dire che ci sono libri brutti (e anche fumetti, film e serie tv) che hanno segnato la mia vita! Gli sbagli insegnano un sacco di cose...
http://deadly.lamelavvelenata.com/product/lorrore-numero-91-paolo-ferrara/
Deadly Apple, il lato oscuro della Mela. Qui trovate il racconto di Paolo Ferrara


D: Progetti letterari (e non solo) futuri. 



Come ho detto all'inizio sono parecchi e di molti non posso ancora parlare. Incrociate le dita per me.


D: Per concludere, una citazione dal tuo romanzo/racconto pubblicato con La Mela Avvelenata.
 

"Tina sognava acque placide e un sole nascosto da fronde e nuvole che non esistevano. Il sole d’improvviso si è fatto notte, una notte guasta e pesante. L’acqua si è infettata, agitandosi torbida intorno a lei, trasformando un lieve nuotare in un isterico annaspare in cerca d’aria. I riflessi sono diventati tenebre e la solitudine minaccia. Presenze ovunque intorno a lei, dietro ombre che prima nemmeno esistevano. Centinaia di occhi la scrutano malevoli, centinaia di ansiti, tutti appartenenti ad un unico padrone. Lei l’unico oggetto della sua attenzione.” 
(L'orrore numero 91).
  
D: Grazie per essere stato qui.

 
Appuntamento alla prossima settimana con Weekly Apple #11. Chi sarà il prossimo ospite?

Intanto, visitate il sito della Mela Avvelenata: basterà cliccare sull'immagine qua sotto!


http://www.lamelavvelenata.com/

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