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venerdì 5 settembre 2014

Weekly Apple #13 - Serena M. Barbacetto

Gli autori di
 su Fantasy land


Intervista con...
SERENA M. BARBACETTO

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Oggi, ospite dell'appuntamento settimanale con gli autori pubblicati da La Mela Avvelenata è la scrittrice Serena M. Barbacetto Vediamo cos'ha da raccontarci.

D: Domanda d’obbligo per riscaldare l’ambiente: chi è Serena  Barbacetto?

Da qualche anno sono nota come autrice con il nickname di “Lady Machine Gun”. Nel periodo in cui lavoravo in Iraq, pubblicai su Facebook delle foto in cui sparavo con un fucile mitragliatore in un campo d’addestramento a Nassiriyah, e a seguire alcuni brani d’azione tratti dai primi due romanzi. Di lì a guadagnarsi un soprannome simile, il passo è breve.

D: Il lavoro di uno scrittore è fatto di molte cose, non sempre è facile e di sicuro non è mai “leggero”. Cosa significa per te scrivere? Come nascono le idee per i tuoi romanzi/racconti?

Le storie sono ovunque. Si stratificano e sedimentano nei dettagli, come il Diavolo, e come il Diavolo forniscono la pentola, ma non il coperchio. Quello devi mettercelo tu, “l’autore”.
Scovo storie in un dettaglio che mi ritrovo a fissare sull’autobus, una scoperta scientifica in cui m’imbatto, una parola non detta, uno sguardo, un’arma puntata a bersaglio, una carezza, un pericolo cui scampo, una foglia che cade, una perdita che subisco. I personaggi di queste storie vogliono vivere, vogliono esprimersi, vogliono cacciarsi nei guai, e io li lascio fare, semplicemente.
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Nell'antologia 50 sfumature di sci-fi è presente il racconto di Serena La soglia
 
D: Essendo una grafomane, sono molto curiosa di sapere quanti altri autori usano i mezzi “tradizionali”, almeno nella prima stesura. Tu come scrivi: carta e penna o direttamente al pc? Ascolti musica per calarti nelle atmosfere della tua opera o preferisci il silenzio? E soprattutto, fai una scaletta prima di iniziare o scrivi “a braccio”?

Tastiera, agenda, scontrini, biglietti del bus usati, fazzoletti… Scrivo anche sul palmo della mano, se non ho altro a disposizione.
Ho quasi sempre della musica in cuffia, mentre scrivo: mi aiuta ad entrare nell’atmosfera e a isolarmi dal mondo circostante. Ho delle playlist suddivise per genere, con brani provenienti dai paesi più disparati e composti da artisti stra-famosi, gruppi indie semi-sconosciuti e autori di colonne sonore. Spesso seleziono alcuni di quei brani (anche in base all’attinenza del testo), li traduco e li associo a testi specifici, condividendoli con i miei contatti sui social network.
Gli unici luoghi in cui posso scrivere senza musica in cuffia sono i prati e i boschi delle mie montagne.
Ho abbastanza appunti sul computer da scrivere un’enciclopedia... Ho in programma di pubblicare materiali legati alla saga principale, inclusa una serie d’illustrazioni originali.

D: Quali sono i tuoi generi e i tuoi autori preferiti? C’è qualche scrittore (o qualche libro) in particolare che ti ha “cambiato la vita”?



Leggo di tutto, ma il genere che amo di più è la fantascienza. Scrivo tutti i sotto-generi che una fanciulla “non dovrebbe” leggere, tantomeno scrivere: hard sci-fi (fantascienza “dura”, scientificamente fondata), xenofiction (fantascienza che parla di forme di vita e intelligenza “altre”), space opera di grande respiro, fantascienza militare et similia, il tutto condito da una bella dose di adrenalina. Non propriamente roba da “brave signorine”, anche se la componente romance (e soprattutto bromance) della trilogia tradisce il mio lato femminile.
Quando scrivo un capitolo d'azione, mescolo un po' di tutto: sangue, tragedia, imprecazioni, eroismo, ironia cosmica, abnegazione, battutacce, sacrificio e imprevedibilità totale. Un cocktail letale (per i personaggi) ed elettrizzante (per me).
Adoro gli autori che ti fanno saltare sul divano, imprecare, piangere, imprecare di nuovo (fra le lacrime), ridere (sempre fra le lacrime), liquefarti sul pavimento, lottare per ricomporti, urlare improperi ancora più forte, ridacchiare, fare un tifo sfegatato e pregare anche i santi e gli dei in cui non credi... Tutto insieme, e non necessariamente in quest'ordine.
Il romanzo del millennio sarebbe per me un Frankenstein che mettesse insieme la capacità speculativa e descrittiva di G. Egan, l’ironia esistenziale di D. Adams e quella sociale di R. Sheckley e K. Vonnegut, il sense of humour di D. Longden, l’olismo di D. Bohm, l’adrenalina di C. Cussler, il “respiro” di Asimov, l’istinto filosofico di Nietzsche e quello psicologico della Dickinson, lo stile della Rice, il mix culturale della Manni, il world-building di Herbert, i colori di D. Campana. In sostanza, una chimera, un’idra con tante teste rivolte ognuna in una direzione diversa, pur appartenendo a un unico corpo.
Se proprio dovessi citare un singolo titolo di riferimento, senza stilare classifiche, forse farei quello di “Contact” di Carl Sagan: un mix equilibrato di sense of wonder, sentimento, speculazione filosofica ed esistenziale, suspense, riflessione intimista, esplorazione, avventura, contatto con l’ignoto, sociologia e politica.

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Il nuovo romanzo di Serena M. Barbacetto (Lettere Animate)

D: Progetti letterari (e non solo) futuri. 



Negli ultimi anni mi sono dedicata in primis ai racconti e ai progetti antologici, ma ho continuato allo stesso tempo a sottoporre a un accurato “labor limae” il progetto che rappresenta il nucleo fondante di tutta la mia attività come autrice: la saga di “Wormhole” (titolo italiano alternativo: “Chimera”). Trattasi di tre romanzi, di cui il primo prossimamente in uscita per Lettere Animate, e di alcuni racconti e spin-off, il tutto corredato da una cospicua mole di approfondimenti e da una serie di illustrazioni (sulle quali sto tutt’ora lavorando). A questo progetto ho dedicato ben tredici anni di lavoro, dalle primissime stesure alle ultime revisioni e all’editing, fino alla preparazione di tutti i materiali extra da regalare ai lettori. Adesso è tempo che i “pargoli” comincino a sgambettare nel mondo, e i personaggi che ormai considero vecchi amici di famiglia vadano a far danni là fuori, nel mondo, invece di dare il tormento soltanto alla sottoscritta.
Se volete sapere di più della trilogia e delle mie altre pubblicazioni passate e future, o anche soltanto leggere i brani e gli spin-off già disponibili gratuitamente in rete, potete seguire il progetto iscrivendovi al blog “Through The Wormhole” e alla pagina Facebook dedicata alla saga:

https://serenamariabarbacetto.wordpress.com/
http://www.facebook.com/pages/Wormhole-saga/210575395621627  


D: Per concludere, una citazione dal tuo romanzo/racconto pubblicato con La Mela Avvelenata. 
"Rileggendo quelle poche frasi come sotto ipnosi, tardai ad accorgermi che la mia compagna virtuale aveva proiettato in un angolo del parabrezza la propria icona, cercando di attirare la mia attenzione in maniera il più possibile garbata e discreta.
Scacciai quella pagina con la mano, archiviandola, come se non volessi mostrarle quanto la specie che l’aveva creata fosse andata vicina ad annientarsi da sola, neanche cent’anni prima."

(My Little Lady).
  
D: Grazie per essere stata qui.

 
Appuntamento alla prossima settimana con Weekly Apple #14. Chi sarà il prossimo ospite?

Intanto, visitate il sito della Mela Avvelenata: basterà cliccare sull'immagine qua sotto!


http://www.lamelavvelenata.com/

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