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martedì 13 dicembre 2016

Avvento #13



L'ultimo cavaliere, Terry Brooks

 

La piccola compagnia proveniente da Arborlon partì poco dopo l'alba del mattino seguente, diretta a nordovest verso le alte cime che circondavano il passo di Aphalion. Scesero dal promontorio e tornarono nel bassopiano dei laghi di Eldemere che Panterra e Prue avevano percorso per raggiungere gli Elfi, piegando a nord per attraversare l'ultimo tratto degli stagni. Il tempo era cambiato durante la notte: le nubi erano riapparse sulla valle, il cielo era coperto, la luce era grigia e l'aria velata dalla foschia. Quando si misero in marcia, la nebbia cominciava a salire e presto i loro vestiti si coprirono di goccioline che scintillavano come piccole pietre preziose.
Panterra Qu respirava a pieni polmoni l'aria pulita e dolce delle prime ore del mattino, profumata di terra umida e di vegetali che mandavano un intenso odore di nuove linfe. Aveva la mente lucida, ben riposata dopo una buona notte di sonno; era eccitato dalla prospettiva di esplorare il passo ed era incoraggiato dal successo di Phryne Amarantyne con il re. La ragazza camminava accanto a lui, ora; la sua faccia sottile era illuminata dall'impazienza e i suoi occhi guizzavano da un particolare all'altro, attenti a tutto. Procedeva senza compiere movimenti inutili, con un passo cadenzato che mostrava come fosse abituata ai lunghi percorsi e sapesse come conservare le energie. Panterra aveva apprezzato il modo in cui si era rifiutata di farsi aiutare con lo zaino, insistendo per portarlo da sola. Phryne aveva anche messo in chiaro che avrebbe svolto la sua parte di lavoro, avrebbe fatto i turni di guardia se fosse stato necessario e avrebbe preferito essere chiamata per nome piuttosto che con il suo titolo reale. Aveva anche avvertito che al ritorno si sarebbe presentata con loro dal padre per comunicargli le informazioni eventualmente trovate, buone o cattive che fossero.

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