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giovedì 26 aprile 2012

La centesima pagina


Nuovo appuntamento con la centesima pagina.

Oggi piccola "autocelebrazione" (perdonate la vanità dello scrittore) 
con pagina 100 del mio Cuore di drago.


La bellissima cover della prima edizione, opera di Cristian d'Ascenzo


LA CENTESIMA PAGINA




Cuore di Drago, Molly Greenhouse, Runde Taarn edizioni, 2009


Baia Azzurra era un porto assai trafficato e si potevano sentire aleggiare nell’aria i profumi provenienti dai magazzini ricolmi di spezie importate da terre lontane.
Attraversarono la strada principale al piccolo trotto, sotto gli sguardi incuriositi dei passanti e si fermarono davanti ad una locanda.
L’illuminazione era molto fioca, ma Taron riuscì a scorgere l’insegna rappresentante un drago.
Per ironia della sorte, quel simbolo compariva continuamente sulla sua strada.
Mahja discese agilmente dalla sua cavalcatura, porgendo le redini allo stalliere che si era avvicinato con un profondo inchino.
Taron la imitò, seguendola all’interno del locale.
Massicce tavole di quercia erano affiancate da panche altrettanto pesanti, occupate da decine di persone, rallegrate da abbondanti dosi di birra.
Un sonoro brusìo faceva da sfondo, mentre molti sguardi si volgevano incuriositi al loro ingresso.
Un uomo robusto, dal bianco grembiule, si avvicinò e fece un saluto ossequioso verso Mahja: «Vi aspettavamo, mia signora».
Posò lo sguardo su Taron solo per un attimo, poi fece un cenno con il capo, indicando un tavolo che restava in penombra sul fondo della sala: «I vostri uomini sono qui da un paio di giorni».
Lei gli offrì una moneta scintillante che l’uomo fece scivolare nella tasca dopo essersi profuso in un altro inchino.
«Le vostre stanze sono pronte e domattina potrete salpare con la nave del capitano onar. raggiungete il vostro tavolo. Vi farò servire la cena senza indugio».
Mahja fece un grazioso cenno di ringraziamento e si avviò verso i quattro uomini che sedevano in fondo alla locanda.
Taron non riusciva a nascondere lo stupore.
Mahja aveva già organizzato tutto. I suoi uomini erano lì da giorni, la nave era pronta a prendere il mare, chissà quale altra cosa aveva in serbo per lui.




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