Gli autori di
su Fantasy land
Intervista con...
FRANCESCA ROSSI
Oggi, ospite dell'appuntamento settimanale con gli
autori pubblicati da La Mela Avvelenata è la scrittrice Francesca Rossi. Vediamo cos'ha da raccontarci.
D: Domanda d’obbligo
per riscaldare l’ambiente: chi è Francesca Rossi?
Sono
un’arabista, blogger e scrittrice. Mi sono laureata (triennale e magistrale) a
La Sapienza in Lingue e Civiltà Orientali, collaboro con diversi magazine
online, tra cui “Velut Luna Press”, “Egittologia.net”, “Cultura e Culture di un
Mondo in Movimento” e gestisco il sito ufficiale dedicato ad “Angelica la
Marchesa degli Angeli”, il blog dedicato al mondo arabo “La Mano di Fatima” e
quello dedicato alle grandi donne nella Storia “Divine Ribelli”. Ho appena
creato anche un nuovo blog, “La Penna Zen”, dedicato alla scrittura. Sono una
lettrice appassionata che non può vivere senza libri.
D: Il lavoro di uno
scrittore è fatto di molte cose, non sempre è facile e di sicuro non è mai
“leggero”. Cosa significa per te scrivere? Come nascono le idee per i tuoi
romanzi/racconti?
Per
me scrivere è riflettere, conoscere me stessa, interpretare ciò che ho intorno
stando sola con la storia che sento di voler raccontare. E’ anche una vera e
propria conquista della libertà d’espressione e, dunque, richiede impegno e pazienza
per imparare la tecnica, applicarla e per far venire fuori la personalità unica
e irripetibile di chi scrive, che non ammette omologazione alcuna. Scrivere è creare
mondi spesso solo in apparenza distanti dalla realtà ma che, a ben guardare,
non fanno che rifletterla come in uno specchio. Nelle parole che scrivo ci sono
io, magari nascosta dietro a personaggi, luoghi e tempi distanti da quello in
cui vivo. Credo sia così per molti autori; nei racconti e nei romanzi ci sono i
nostri pensieri e le nostre osservazioni, ma anche il bene e il male che
appartiene alla natura umana. C’è il microcosmo della nostra individualità e il
macrocosmo del mondo intero. Per questi motivi le idee per le mie storie
nascono dalle letture, fondamentali per uno scrittore, ma anche
dall’osservazione delle persone e del mondo.
D: Essendo una
grafomane, sono molto curiosa di sapere quanti altri autori usano i mezzi
“tradizionali”, almeno nella prima stesura. Tu come scrivi: carta e penna o
direttamente al pc? Ascolti musica per calarti nelle atmosfere della tua opera
o preferisci il silenzio? E soprattutto, fai una scaletta prima di iniziare o
scrivi “a braccio”?
Di
solito scrivo prima a penna e poi passo tutto al computer, perché mi aiuta a
riflettere con calma e a prendermi il mio tempo. Ascolto musica spesso, ma
prima di scrivere, perché in quel momento preferisco il silenzio. Ho già in
mente tutta la storia nel quadro generale, ma in fase di scrittura, in modo
particolareggiato, conosco bene la scena che sto scrivendo (che deve legarsi
bene alla precedente) e le due o tre successive. Man mano che vado avanti
queste scene mi si presentano nel loro ordine, aiutandomi ad arricchire ancora
di più la storia e a fare eventuali modifiche.
D: Quali sono i tuoi
generi e i tuoi autori preferiti? C’è qualche scrittore (o qualche libro) in
particolare che ti ha “cambiato la vita”?
Questa
domanda è difficile, perché sono una lettrice onnivora. Amo Edgar Allan Poe,
Nagib Mahfuz, Emilio Salgari, John Grisham, Frederick Forsyth, Wilbur Smith …
ma ce ne sono tantissimi altri. Adoro la letteratura araba. Ogni libro che
leggo mi lascia qualcosa, mi regala nuova consapevolezza e ora mi vengono in
mente “The Help” di Kathryn Stockett, “La Notte ha cambiato Rumore” di Maria Duenas,
“Via col Vento” di Margaret Mitchell e, ovviamente, tutta la saga di “Angelica
la Marchesa degli Angeli” scritta dai coniugi Golon, che è nel mio cuore da
tantissimi anni e vi rimarrà per sempre.
D: Progetti letterari
(e non solo) futuri.
Sto
editando un nuovo romanzo di ambientazione araba e sta per essere pubblicato un
altro mio libro con la casa editrice Genesis Publishing. Inoltre “Il Palazzo
D’Inverno” uscirà in una versione ampliata. Ci sono altre cose in ballo ma ci
vorrà un po’ di tempo ancora.
D: Per concludere, una
citazione dal tuo romanzo/racconto pubblicato con La Mela Avvelenata.
“«In
un tempo dimenticato», proseguì Faqr, «in un mondo che non era ancora il nostro
mondo, Allah vedendo la malvagità degli uomini pianse».
«E
le sue lacrime si trasformarono nella lama della spada, mentre l’impugnatura
venne forgiata dai primi uomini per non dimenticare il male commesso e il
dolore arrecato all’Onnipotente» concluse Giahl”.
(“La
Spada di Allah”)
D: Grazie per essere
stata qui.
Appuntamento alla prossima settimana con Weekly Apple #15. Chi sarà il
prossimo ospite?
Intanto, visitate il sito della Mela Avvelenata: basterà cliccare sull'immagine qua sotto!