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martedì 8 gennaio 2013

Incipit



In un pomeriggio di primavera inoltrata si sentì suonare a un'ora insolita la campana della Moat House, a Tunstall. A quel suono, nella foresta e nei campi lungo il fiume, i contadini cominciarono ad abbandonare i propri lavori e ad accorrere da ogni dove, mentre, nel villaggio di Tunstall, un gruppo di poveri bifolchi rimase ad ascoltare stupito quel richiamo.
A quel tempo, sotto il regno del vecchio Enrico VI, il villaggio di Tunstall aveva press'a poco lo stesso aspetto di oggi. Circa una ventina di case, dall'ossatura di quercia massiccia, erano sparse per la vallata lunga e verde, sul pendio di qua dal fiume. In fondo, la strada, che portava alla Moat House e di là all'abbazia di Holywood, scavalcava un ponte e, inerpicandosi sull'altra sponda, scompariva al limitare della foresta. In mezzo al villaggio sorgeva la chiesa, circondata di tassi. Da ogni lato la vista era delimitata da verdi boschi di olmi e querce che coronavano le pendici.
In prossimità del ponte, su un tumulo, c'era una croce di pietra, e qui il gruppo, composto da una mezza dozzina di donne e di un individuo alto che indossava una tunica da contadino, si era radunato a discutere sul significato di quei rintocchi.

Robert Louis Stevenson, La Freccia Nera, 1883

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