Intervista con...
SERENA M. BARBACETTO
Oggi, ospite dell'appuntamento settimanale con gli
autori pubblicati da La Mela Avvelenata è la scrittrice Serena M. Barbacetto Vediamo cos'ha da raccontarci.
D: Domanda d’obbligo
per riscaldare l’ambiente: chi è Serena Barbacetto?
Da qualche anno sono nota come autrice con il
nickname di “Lady Machine Gun”. Nel periodo in cui lavoravo in Iraq, pubblicai
su Facebook delle foto in cui sparavo con un fucile mitragliatore in un campo
d’addestramento a Nassiriyah, e a seguire alcuni brani d’azione tratti dai
primi due romanzi. Di lì a guadagnarsi un soprannome simile, il passo è breve.
D: Il lavoro di uno scrittore è fatto di molte cose, non sempre è facile e di sicuro non è mai “leggero”. Cosa significa per te scrivere? Come nascono le idee per i tuoi romanzi/racconti?
Le storie sono ovunque. Si stratificano e sedimentano nei dettagli, come il Diavolo, e come il Diavolo forniscono la pentola, ma non il coperchio. Quello devi mettercelo tu, “l’autore”.
Scovo storie in un dettaglio che mi ritrovo a fissare sull’autobus, una scoperta scientifica in cui m’imbatto, una parola non detta, uno sguardo, un’arma puntata a bersaglio, una carezza, un pericolo cui scampo, una foglia che cade, una perdita che subisco. I personaggi di queste storie vogliono vivere, vogliono esprimersi, vogliono cacciarsi nei guai, e io li lascio fare, semplicemente.
D: Essendo una
grafomane, sono molto curiosa di sapere quanti altri autori usano i mezzi
“tradizionali”, almeno nella prima stesura. Tu come scrivi: carta e penna o
direttamente al pc? Ascolti musica per calarti nelle atmosfere della tua opera
o preferisci il silenzio? E soprattutto, fai una scaletta prima di iniziare o
scrivi “a braccio”?
Tastiera, agenda, scontrini, biglietti del bus
usati, fazzoletti… Scrivo anche sul palmo della mano, se non ho altro a
disposizione.
Ho quasi sempre della musica in cuffia, mentre
scrivo: mi aiuta ad entrare nell’atmosfera e a isolarmi dal mondo circostante.
Ho delle playlist suddivise per genere, con brani provenienti dai paesi più
disparati e composti da artisti stra-famosi, gruppi indie semi-sconosciuti e
autori di colonne sonore. Spesso seleziono alcuni di quei brani (anche in base
all’attinenza del testo), li traduco e li associo a testi specifici,
condividendoli con i miei contatti sui social network.
Gli unici luoghi in cui posso scrivere senza musica in cuffia sono i prati e i boschi delle mie montagne.
Gli unici luoghi in cui posso scrivere senza musica in cuffia sono i prati e i boschi delle mie montagne.
Ho abbastanza appunti sul computer da scrivere
un’enciclopedia... Ho in programma di pubblicare materiali legati alla saga
principale, inclusa una serie d’illustrazioni originali.
D: Quali sono i tuoi
generi e i tuoi autori preferiti? C’è qualche scrittore (o qualche libro) in
particolare che ti ha “cambiato la vita”?
Leggo di tutto, ma il genere che amo di più è la
fantascienza. Scrivo tutti i sotto-generi che una fanciulla “non dovrebbe”
leggere, tantomeno scrivere: hard sci-fi (fantascienza “dura”, scientificamente
fondata), xenofiction (fantascienza che parla di forme di vita e intelligenza
“altre”), space opera di grande respiro, fantascienza militare et similia, il
tutto condito da una bella dose di adrenalina. Non propriamente roba da “brave
signorine”, anche se la componente romance (e soprattutto bromance) della
trilogia tradisce il mio lato femminile.
Quando scrivo un capitolo d'azione, mescolo un po'
di tutto: sangue, tragedia, imprecazioni, eroismo, ironia cosmica, abnegazione,
battutacce, sacrificio e imprevedibilità totale. Un cocktail letale (per i
personaggi) ed elettrizzante (per me).
Adoro gli autori che ti fanno saltare sul divano,
imprecare, piangere, imprecare di nuovo (fra le lacrime), ridere (sempre fra le
lacrime), liquefarti sul pavimento, lottare per ricomporti, urlare improperi
ancora più forte, ridacchiare, fare un tifo sfegatato e pregare anche i santi e
gli dei in cui non credi... Tutto insieme, e non necessariamente in
quest'ordine.
Il romanzo del millennio sarebbe per me un
Frankenstein che mettesse insieme la capacità speculativa e descrittiva di G.
Egan, l’ironia esistenziale di D. Adams e quella sociale di R. Sheckley e K.
Vonnegut, il sense of humour di D. Longden, l’olismo di D. Bohm, l’adrenalina
di C. Cussler, il “respiro” di Asimov, l’istinto filosofico di Nietzsche e
quello psicologico della Dickinson, lo stile della Rice, il mix culturale della
Manni, il world-building di Herbert, i colori di D. Campana. In sostanza, una
chimera, un’idra con tante teste rivolte ognuna in una direzione diversa, pur
appartenendo a un unico corpo.
Se proprio dovessi citare un singolo titolo di
riferimento, senza stilare classifiche, forse farei quello di “Contact” di Carl
Sagan: un mix equilibrato di sense of
wonder, sentimento, speculazione filosofica ed esistenziale, suspense, riflessione
intimista, esplorazione, avventura, contatto con l’ignoto, sociologia e
politica.
Il nuovo romanzo di Serena M. Barbacetto (Lettere Animate)
D: Progetti letterari
(e non solo) futuri.
Negli ultimi anni mi sono dedicata in primis ai
racconti e ai progetti antologici, ma ho continuato allo stesso tempo a
sottoporre a un accurato “labor limae” il progetto che rappresenta il nucleo
fondante di tutta la mia attività come autrice: la saga di “Wormhole” (titolo
italiano alternativo: “Chimera”). Trattasi di tre romanzi, di cui il primo
prossimamente in uscita per Lettere Animate, e di alcuni racconti e spin-off,
il tutto corredato da una cospicua mole di approfondimenti e da una serie di
illustrazioni (sulle quali sto tutt’ora lavorando). A questo progetto ho
dedicato ben tredici anni di lavoro, dalle primissime stesure alle ultime
revisioni e all’editing, fino alla preparazione di tutti i materiali extra da
regalare ai lettori. Adesso è tempo che i “pargoli” comincino a sgambettare nel
mondo, e i personaggi che ormai considero vecchi amici di famiglia vadano a far
danni là fuori, nel mondo, invece di dare il tormento soltanto alla
sottoscritta.
Se volete sapere di più della trilogia e delle mie
altre pubblicazioni passate e future, o anche soltanto leggere i brani e gli
spin-off già disponibili gratuitamente in rete, potete seguire il progetto
iscrivendovi al blog “Through The Wormhole” e alla pagina Facebook dedicata
alla saga:
https://serenamariabarbacetto.wordpress.com/
http://www.facebook.com/pages/Wormhole-saga/210575395621627
D: Per concludere, una
citazione dal tuo romanzo/racconto pubblicato con La Mela Avvelenata.
"Rileggendo quelle poche frasi come sotto ipnosi, tardai ad accorgermi che la mia compagna virtuale aveva proiettato in un angolo del parabrezza la propria icona, cercando di attirare la mia attenzione in maniera il più possibile garbata e discreta.
Scacciai quella pagina con la mano, archiviandola, come se non volessi mostrarle quanto la specie che l’aveva creata fosse andata vicina ad annientarsi da sola, neanche cent’anni prima."
(My Little Lady).
"Rileggendo quelle poche frasi come sotto ipnosi, tardai ad accorgermi che la mia compagna virtuale aveva proiettato in un angolo del parabrezza la propria icona, cercando di attirare la mia attenzione in maniera il più possibile garbata e discreta.
Scacciai quella pagina con la mano, archiviandola, come se non volessi mostrarle quanto la specie che l’aveva creata fosse andata vicina ad annientarsi da sola, neanche cent’anni prima."
(My Little Lady).
D: Grazie per essere
stata qui.
Appuntamento alla prossima settimana con Weekly Apple #14. Chi sarà il prossimo ospite?
Intanto, visitate il sito della Mela Avvelenata: basterà cliccare sull'immagine qua sotto!
Grazie mille per l'ospitalità!
RispondiEliminaGrazie a te!
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