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lunedì 16 aprile 2012

Incipit

Eccoci all'appuntamento settimanale con gli incipit dei miei libri preferiti. 
Oggi vi propongo una favola, narrata con perizia dall'eclettico Neil Gaiman, 
a dimostrazione che anche gli adulti possono sognare.

Il villaggio di Wall. Cliccando qui, sarete reindirizzati alla recensione del libro.




"C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E fin qui, per quanto riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose.
La storia ebbe inizio, come molte altre storie dei tempi andati, a Wall.
Ancora oggi, a seicento anni dalla sua nascita, la cittadina di Wall si erge immutata sulla cima di un'alta sporgenza granitica al centro di una piccola foresta. Le case del villaggio sono vecchie e quadrate, fatte di pietra grigia, con neri tetti d'ardesia e comignoli svettanti. Sfruttando ogni minimo spazio della roccia, le case si sorreggono a vicenda, costruite l'una a ridosso dell'altra, con qualche cespuglio o alberello che spunta qua e là dal fianco di un edificio."



[Neil Gaiman, Stardust, 2005, traduzione di Maurizio Bartocci, Mondadori]


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