Eccoci all'appuntamento settimanale con gli incipit dei miei libri preferiti.
Oggi vi propongo una favola, narrata con perizia dall'eclettico Neil Gaiman,
a dimostrazione che anche gli adulti possono sognare.
Il villaggio di Wall. Cliccando qui, sarete reindirizzati alla recensione del libro. |
"C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E fin qui, per quanto riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose.
La storia ebbe inizio, come molte altre storie dei tempi andati, a Wall.
Ancora oggi, a seicento anni dalla sua nascita, la cittadina di Wall si erge immutata sulla cima di un'alta sporgenza granitica al centro di una piccola foresta. Le case del villaggio sono vecchie e quadrate, fatte di pietra grigia, con neri tetti d'ardesia e comignoli svettanti. Sfruttando ogni minimo spazio della roccia, le case si sorreggono a vicenda, costruite l'una a ridosso dell'altra, con qualche cespuglio o alberello che spunta qua e là dal fianco di un edificio."
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